Un
imprenditore, di tutt'altro settore, mette su un ristorante, investì in
arredi, attrezzature, impianti, macchinari, ed ecco che apre
bottega.
Passa il primo mese e incomincia come da aspettative a
rimetterci, passa il secondo, il terzo mese e cosi via fin tanto che
si rende conto, che sta rimettendo tanti soldi, ma non si arrende, anziché
chiamare un esperto del settore, decide di continuare a fare di testa sua,
l'ha sempre fatto è sempre riuscito nelle altre imprese dove
aveva conoscenza. E si chiede cosa ha questa che io non riuscirei a
fare ?
Cosi facendo incominciò a pensare che necessitava innazitutto
risparmiare. Magari iniziando dal personale e cosi facendo
inizia a prendere personale straniero, che di ristorazione magari o
forse conoscono solo il nome.
Altro personale che assume sono amici e conoscenti, anche loro, non
importa se si aggiornano se partecipano a corsi , convegni,
conferenze oppure se fanno del loro lavoro lo scopo della loro
vita, l'importante è che facciano le cose come voglio io, anche se
sono sbagliate.
Io sono il capo, non l'investitore. In quanto
sentirsi il capo è importante.
Poi
inizia a ridurre le ore di apertura, non serve tenere aperto, il cuoco
basta che arriva alle 11,00 o alle 11,30 tanto noi facciamo tutto
espresso. Riduce le ore di apertura, per risparmiare nel personale.
A tavola mette tovaglioli di carta, malgrado si tratta di una
struttura storica, però lui pensa che deve risparmiare.
Ma il tutto va da male in peggio, e non capisce perchè?
Non si rende conto, che deve investire, in formazione e
professionalità.
E cosi è andato avanti ancora un pò, incominciò a non riuscire a
pagare l'affitto, le spese aumentavano i fornitori
erano sempre a reclamare i pagamenti e alla fine, ha dovuto
chiudere, pieno di debiti.
Il tutto per risparmiare, e decidere di
NON investire su personale preparato e
qualificato.
Questa è il traguardo e il destino, di tutti coloro, che pensano, che
fare ristorazione significa portare piatti a tavola.
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